MILANO FASHION WEEK: citazioni dal passato. I tempi di ieri “fanno dei giri immensi e poi ritornano…”

Si è appena conclusa la settimana della moda nella città meneghina: luci, colori, scintillii hanno fatto da corollario ai sei giorni di presentazione delle nuove collezione per la prossima primavera/estate.

Ogni stilista ha la sua concezione di stile, la sua idea di cosa sarà di tendenza durante la stagione successiva e di conseguenza ognuno infonde nei propri abiti la propria essenza. Nonostante questo, ci sono comunque tratti comuni (ovviamente declinati de gustibus) che troviamo in diversi designer: le righe trovate asimmetriche, verticali, orizzontali o incrociate formando trame come il Principe di Galles; i fiori (stampati o inseriti come decorazioni o ancora come vero e proprio abito per le modelle) visti come rinascita dopo il lungo e rigido inverno.

Abbiamo visto sfilare Fendi dove modelle con il ciuffo colorato sono state vestite con righe asimmetriche apposte non solo sui capi ma anche sugli accessori. Le decorazioni floreali e gli intagli di foglie danno un senso di freschezza. Ritorna con grande imponenza il monogrammato, stampato sulle calze e sulle pellicce. Un altro fedele ritorno del classico monogram lo troviamo anche nella collezione primavera/estate di Gucci: statue, busti e colonne greco-romane hanno fatto da sfondo a gonne e borse (e per i maschietti, ahimè, anche a marsupi) monogrammate, accompagnate da colori sgargianti, Principe di Galles e volumi direttamente dagli anni ’80. Un tocco di vivacità viene dato da stampe cartoon ritraenti Biancaneve e Bugs Bunny.

Questo declinazione cartoonesca, o meglio dire fumettistica, è il perno della nuova collezione di Prada. Questo tema viene ripreso anche dalle pareti che ospitano il luogo sfilata, con gigantografie di fumetti e di personaggi di puro stile manga giapponese. Il tema del fumetto è ripreso sugli abiti e sugli accessori, risaltato grazie ai colori non troppo accesi di base; il tocco geniale però è dato dal colore (in alternanza grigio, rosa, rosso o bianco) apposto sui capispalla o sui pantaloni nei punti dove ci sono le pieghe del capo stesso, dando così materialmente l’effetto fumettistico. Il contrasto viene dato dai dettagli animalier, quali il colletto della camicia o anche nei cappotti. Questo tema lo troviamo anche sulle gonne, i top e i capispalla di N°21 i quali sono accompagnati da nuances tenui e colori pastello con dettagli floreali ma anche da cappucci apposti sopra alle camicie per un tocco street.

Il tema animalier non poteva non essere parte integrante anche della sfilata di Versace. Vent’anni dalla morte di Gianni, la sorella Donatella ha voluto rendergli omaggio, prendendo gli abiti realizzati dal fratello e riproporli in chiave più moderna. In sottofondo una voce che propone le parole di Donatella, la quale ringrazia Gianni per il suo lavoro e per aver insegnato alle donne a credere in loro stesse. Suscita un po’ di nostalgia il rivedere le creazioni del grande maestro, come ad esempio l’abito con le copertine di Vogue o le serigrafie di Marilyn Monroe. Il momento più emozionante accade alla fine quando, dopo l’uscita finale di tutte le modelle, il sipario si alza e una visione eterea appare al pubblico: Naomi Campbell, Carla Bruni, Cindy Crawford, Claudia Schiffer e Helena Christensen, le meravigliose 5 top model di Gianni, in un abito in lamè oro che sottolinea la loro intramontabile bellezza e che manda in visibilio tutti. Gli anni Novanta si sono così catapultati sulle passerelle di oggi, senza essere assolutamente demodè ma al contrario, un modello a cui aspirare (…modelle di oggi: segnate e imparate!).

Un ritorno agli anni Novanta, anche se in chiave decisamente meno trionfale e più giocosa, è stato caratteristico anche della nuova collezione di Moschino, firmata dall’americano Jeremy Scott. Apre la sfilata Kaia Gerber, figlia della sopracitata Cindy Crawford (chissà l’ansia da prestazione sapendo che il giorno dopo sua madre avrebbe fatto il suo grande ritorno sulla sua stessa passerella!) con una mini skirt di piume abbinata a giubbetto di pelle borchiato e a calze a rete. Questo tono decisamente rock viene contrastato dal grazioso “My Little Pony” raffigurato sulle t-shirt e sulle borse. Terminato questo omaggio agli anni Novanta, Jeremy passa alla seconda fase della sfilata.

Con cosa si corteggiano le donne? Con i fiori. E perché non trasformare direttamente le donne in fiori? Tulipani, ortensie, gerani, calle e violette seguono la figura del corpo della donna, con tanto di petali e gambi. Le borse? Ovviamente dei profumatori per ambienti. Un vero e proprio risveglio primaverile.

I fiori sono presenti anche nelle collezioni di Giorgio Armani, realizzati in maniera grossolana, quasi fossero delle bozze di disegno che risaltano le forme pulite e androgine dei capi tipici della casa. Giorgio ha fatto sfilare anche la sua seconda linea, Emporio Armani dove risaltano ricami marittimi, con granchi, pesci, onde e conchiglie ma con l’effetto di una fotografia realizzata con pochi pixel.

Questa settimana della moda è stata inoltre teatro della immortalità del minimalismo e dell’eleganza quali Jil Sander, con la prima collezione firmata da Lucie e Luke Meier i quali abbracciano al meglio la filosofia del marchio con lunghi chemisier, tagli puliti e colori sobri. Un altro esempio di eleganza unica è Alberta Ferretti la quale presenta costumi interi neri, tipici di questa estate appena conclusa, con scollature posteriori e cut-out. Spuntano inoltre mantelli che ricordano la collezione autunno-inverno scorsa con i temi legati a Venezia.

Les Copains ha invece puntato su una donna che richiama vagamente il tema gitano con sovrapposizione di collane, nappine, stivali scamosciati e tessuti leggeri sui colori del bianco e del rosso. Questo gusto del gitano, del mondo esterno è descritto magistralmente dalle creazioni di Stella Jean, stilista creola che infonde la sua eredità natia in abiti con stampe, animali e non, tipiche dell’America centro-meridionale. Il tutto accompagnato da suonatori di bonghi con tanto di direttore d’orchestra.

I protagonisti della settimana della moda sono tantissimi (e nominarli tutti renderebbe prolisso l’articolo) ma una menzione speciale va a Dolce&Gabbana. I due stilisti, un mix tra Milano e Sicilia, hanno realizzato un altro spettacolo degno del loro marchio: il tema è quello delle carte da gioco, usate anche per la scenografia sullo sfondo. Gli eleganti abiti neri e i capi con le stampe dei piatti tipici della nostra terra (con tanto di borse della spesa) donano il senso di italianità tipico della maison. Questo dualismo tra gioco d’azzardo e Bel Paese è vincente: Dolce&Gabbana hanno decisamente fatto jackpot.

Terminata la settimana della moda a Milano, prepariamoci all’ultima di questa stagione: nella città dell’amore, nella splendida e suggestiva Parigi.

 

landscape-1506159026-versace-top-model-anni-90

Foto da elle.it


Posted

in

,

by

Tags:

Comments

Lascia un commento