Simone Rocha e le sue 3 “i”: Irlanda, Inghilterra, Italia

Irlandese, classe 1986 ed eclettica designer, Simone Rocha sfavilla tra le eccellenze europee.

Nel settembre 2010 debutta alla London Fashion Week, diventando anno dopo anno una delle stiliste più attese, dopo una laurea nella prestigiosa Central Saint Martins di Londra. Oltre ad aver avuto una copertura editoriale dalle testate più importanti quali Vogue US, Dazed, Purple e molte altre, la Rocha ha aperto diversi negozi a Londra, New York, Pechino e nel quartiere di Ginza a Tokyo: la particolarità di questi negozi, oltre alle creazioni sempre più innovative della Rocha, sono le sculture e i mobili firmati dalla stilista stessa mescolati a opere di gusto Pop Art di Robert Rauschenberg o sculture di Louise Bourgeois. Le installazioni posizionate all’interno del negozio richiamano molto il concept del marchio, in particolare la vetrina per la SS16 dove l’installazione Flowers and Cars, raffigurava una macchina riempita di fiori secchi, sottolineando la contrapposizione tra artificialità e naturalità.In questi anni il suo talento è stato premiato più volte, soprattutto nel 2016 dove è riuscita pure a realizzare la doppietta con il premio ai Fashion Awards, dove Simone ha ricevuto il British Womenswear Designer Award e l’Harper’s Bazaar Designer of Year Award.

Per Simone Rocha, il 2018 è iniziato in modo trionfale, partendo dall’ultima fashion week, dove ha sfilato dentro la Goldsmith’s Hall di Londra. La sua creatività è alimentata spesso dalla pittura e non poteva essere diversamente per la collezione del prossimo autunno-inverno. L’ispirazione di quest’anno proviene dal pittore inglese John Constable: le stampe dei fiori applicate su morbidi abiti e jumpsuit richiamano i paesaggi del celebre artista che evocano un tono naturalista romantico che riecheggia nella presentazione dei look. L’Ottocento è richiamato non solo in senso pittorico con i fiori ma anche stilisticamente con colletti, broccati, maniche voluminose, pizzi, volants e stratificazioni varie che compaiono prepotentemente nella collezione. Questo romanticismo d’altri tempi viene contrapposto a un gusto decisamente punk – che ricorda molto la punkettara per eccellenza, Vivienne Westwood – dove tartan e tulle ricamato fanno da padroni. Basandosi molto sulla texture, i trench di tweed laminato brillante, le perle su scarpe flat e le decorazioni di strisce di lamina metallica completano squisitamente il tutto. Immancabili le pantofole in pelliccia che sono destinate a essere i must have anche per il prossimo autunno-inverno.

La sua seconda impresa è stata pochi giorni dopo la sua sfilata, spostandosi da una fashion week all’altra, presentando a Milano venti outfit per il marchio Moncler. La presentazione è avvenuta la sera della vigilia della settimana della moda milanese, dove Remo Ruffini, imprenditore che ha rilevato il marchio Moncler nel 2003, ha voluto presentare il suo nuovo concept creativo in collaborazione con otto stilisti – tra cui l’irlandese Rocha – dando al progetto il nome di Genius Group. Le collezioni degli otto stilisti-geni sono state concepite per essere distribuite una al mese, dando sempre una novità al consumatore. Il compito affidato agli otto creativi è stato quello di rivisitare il piumino simbolo del marchio. Il risultato è stato presentato al Palazzo delle Scintille a Milano, con sette padiglioni che ricordavano degli igloo, tantoché la Rocha ha fatto sfilare le sue modelle lungo sentieri innevati con colori e fiori. Simone Rocha ha ideato non propriamente dei capispalla ma prêt-à-porter ricchi di tulle, pelliccia (tratto distintivo di Rocha), pizzo e volants con colori che variano dal total black al rosso fuoco, dai toni rosei al bianco, con delicati fiori che rimandano alle decorazioni romantiche della sua collezione autunno-inverno 2018-2019.

Questo breve excursus sulla sua vita fino ai suoi più recenti successi mostra come l’apporto stilistico innovativo di Simone Rocha sia stato riconosciuto e apprezzato dai più. Infatti la Rocha è partita dalla sua Irlanda, ha trovato la fortuna in Inghilterra e ha mostrato la sua maestria anche in Italia grazie a Moncler, dimostrazione del fatto che la sua creatività e la sua concezione avanguardista non ha confini di alcun genere.


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