IL NUOVO CHE PROVIENE DAL VECCHIO: creare arte attraverso l’up-cycling

Quante volte abbiamo buttato via abiti indossati forse solo un paio di volte o addirittura mai usati e ancora etichettati? Alcuni potevano (o possono) permettersi il lusso di farlo, ma mai come ora lo spreco è decisamente malvisto mentre il riciclo è super cool: seguendo questa filosofia siamo trendy e green-friendly, senza il timore di aver danneggiato l’ambiente circostante o gli animali che ci vivono. Niente di più azzeccato come il buon vecchio detto due piccioni (in senso metaforico!) con una fava.

L’attenzione da catalizzare non è tanto sul riportare alla luce oggetti tipici di decenni passati come fa il mondo del vintage, con i suoi mercati itineranti e negozi, quanto sull’assemblaggio di vecchi pezzi -destinati alla spazzatura- per far nascere qualcosa di nuovo.

Un esempio? Il duo olandese Viktor&Rolf, designers che stupiscono con la loro idea di moda che prevede quadri che avvolgono i corpi, bambole picassiane e buchi nelle vesti e nelle parrucche; i due creativi hanno partecipato all’ultima edizione di settembre del festival Bread&Butter by Zalando a Berlino presentando una collezione creata da abiti delle loro ultime tre collezioni: il risultato è una linea di 30 abiti nati dal riutilizzo di stock invenduti. Una nuova linea su questa tema sarà messa in vendita su Zalando da questo mese, creata da giacenze di magazzino dell’e-commerce del sito stesso. Mai come ora l’essere green è attualissimo e accuratamente osservato.

Creare arte con oggetti ormai diventati vera e propria spazzatura è la maestria del duo composto da Tim Noble e Sue Webster. Questa coppia di artisti inglesi ha avuto il colpo di genio assemblando la spazzatura in modo tale da creare con essa ombre sul muro ritraenti profili di persone, animali e skyline di città. Un sublime esempio di come dei rifiuti possano essere utilizzati per creare qualcosa di completamente nuovo.

Un’altra artista britannica abile nell’upcycling è Jane Perkins la quale realizza vere e proprie opere d’arte con bottoni, tappi di bottiglie, pezzi di stoffe e altri materiali ritenuti inutili. La Perkins unisce tutto questo e riproduce alcuni tra i quadri, personaggi e immagini iconiche più famosi al mondo: “I Girasoli” di Van Gogh, “Il bacio” di Klimt e “Ragazza afgana” di Steve McCurry sono solo alcuni dei molteplici capolavori realizzati dall’artista.

L’idea di upcycling travolge anche le creazioni della designer emergente -e grande amica mia- Romina Dorigo (protagonista del post in data 18/10/2017) la cui originalità si fonda sia sulle lunghezze e dimensioni tra le più svariate con asimmetrie, spalline over, maniche extra-long, sia sulla concezione di “non buttare via nulla”. Mixare diversi capi e texture permette di non scartare nessun abito ma di donargli una seconda vita con un aspetto completamente diverso.

Lo stesso concetto di riciclo è quello su cui si basa l’idea dei fratelli Freitag. Dal 1993 il duo tedesco crea custodie per smartphone e laptop, borse e zaini di ogni dimensione con teloni di camion e con le tracolle e i manici realizzati con cinture di sicurezza. La particolarità del brand sta sia nel riutilizzare materiali di scarto sia nella realizzazione di pezzi assolutamente unici.

Esiste un altro brand che, come Freitag, utilizza materiali che non sono per definizione “riciclabili” e si tratta di 727 Sailbags, marchio francese che realizza borse, abbigliamento per bambini, arredo per la casa e accessori con delle vele da barca abbandonate: un modo per riciclare un materiale non biodegradabile che danneggerebbe il nostro mare se lasciato a se stesso.

I motivi che accompagnano gli artisti ad abbracciare questa filosofia possono essere ideologici, creativi, economici o di qualsiasi altra natura. A prescindere dalla ragione, a mio parere l’up-cycling spirit sembra far avvicinare quel mondo così apparentemente intoccabile e onirico della moda a quello che viviamo nel quotidiano e per il quale ci si batte: si scambiano i principi fondanti di ciascun mondo per arricchirsi vicendevolmente per creare qualcosa in maniera consapevole, originale e -perché no- anche bello da guardare.


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2 risposte a “IL NUOVO CHE PROVIENE DAL VECCHIO: creare arte attraverso l’up-cycling”

  1. Avatar TheFashionCream

    Complimenti per questo articolo! Fortunatamente sempre più persone cominciano a capire quanto sia importante il riciclo e cambiano le loro abitudini. Anche lo shopping sostenibile sta diventando sempre più popolare. Mi piace credere che le mie azioni possono fare la differenza!

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    1. Avatar francescaberteotti
      francescaberteotti

      Grazie mille per il tuo commento! La mentalità della gente e in particolare dei designer stessi sta evolvendo. Anche il marchio Gucci ad esempio ha detto basta alle pellicce vere, un buon passo per approcciarsi a una visione eco-friendly!

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